giovedì 31 ottobre 2013

BIZZARRIE MOLDAVE:
Ero in un supermercato quando nel reparto frutta su un cumulo di arance vedo un cartello con scritto " Attenzione la buccia non è commestibile",  capisco che è rivolto a chi non conosce come si mangia quel frutto e mi viene subito una agitazione perché pochi giorni prima avevo inviato delle arance a polpa rossa a mia sorella in Moldova.   Appena rientro in casa telefono per sapere come le hanno mangiate e con sollievo mia sorella mi risponde subito che non le hanno mangiate  perché dopo sbucciate le hanno trovate tutte guaste,  forse a causa del trasporto.  Incredulo gli chiedo che tipo di avaria avessero subito le arance,  e mi racconta che fuori erano molto belle ma dentro erano di un brutto colore scuro quasi nero e cosi, senza neanche assaggiarle, le avevano gettate tutte via.
 Ai moldavi piace tanto bere per un fatto soprattutto culturale.  E' noto che il piacere del bere è associato alla gioia del convivio e dello stare insieme, ma per i moldavi il bere è collegato solo all'alcool, anzi deve essere un super alcoolico.  Quindi non è importante cosa contiene il bicchiere, importante è che brucia perché significa che è alcool e la festa riesce. Una sera mi unii agli uomini che erano in attesa della cena organizzata dalle rispettive mogli, costoro bevendo da una bottiglia senza etichetta mi offrono un bicchiere di alcoolico. Chiesi che tipo di alcoolico fosse,  ma fui invitato ad indovinare assaggiandolo. Il liquido era di colore un po' opaco e simile al cognac ma al sapore sentii solo una forte gradazione alcoolica senza alcun gusto di cognac. Ignorante in materia risposi che era un buon cognac ma assai poco invecchiato perché ancora non aveva sviluppato il tipico sapore di cognac.  Ridendo, e con orgoglio, mi spiegarono che si trattava di alcool etilico puro passato in un colino contente del the per dotarlo del colore del cognac.
Una badante moldava che da anni in Italia sosteneva la famiglia rimasta in patria. Per la lontananza aveva perso il marito il quale, chiesto il divorzio, si era risposato.  La poveretta resta in Italia e continua a mantenere la figlia agli studi  e solo dopo tanti anni di castità sentimentale incontra finalmente un uomo che accende in lei un sentimento di amore e risveglia le passioni dimenticate.  Nel confidare ad una amica la sua storia confessa candidamente la sua sorpresa per aver scoperto, contrariamente a quanto credeva,  che l'amore è un sentimento che si può vivere in modo coinvolgente anche dalla vita in giù e non solo dalla vita in su, come lei aveva sempre creduto e provato.

Autore: GLOBAL

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